Non è possibile usare il tasto destro del mouse per scaricare immagini o copiare testo.

Lucio Fontana

Lucio Fontana, Concetto spaziale

Lucio Fontana (Rosario, 19 febbraio 1899 – Comabbio, 7 settembre 1968) è stato un pittore, ceramista e scultore italiano, fondatore del movimento spazialista.
Lucio Fontana nacque in Argentina. Il padre era uno scultore e la madre attrice di teatro. A sei anni tornò con la famiglia in Italia, a Milano, per frequentare la scuola.
Il suo apprendistato d'artista iniziò nella bottega del padre, mentre ancora frequentava la Scuola per Maestri Edili. Nel 1917, interruppe gli studi e partì per il fronte come volontario, ma venne presto ferito e rimandato a casa dove continuò gli studi fino al Diploma e cominciò a frequentare l'Accademia di Belle Arti di Brera a Milano. Anche se molto interessato all'arte, lasciò presto l'Accademia per tornare in Argentina dove all'inizio lavorava con suo padre per aprire poi un proprio studio di scultura.
Nel 1928 Fontana tornò in Italia per riprendere gli studi all'Accademia di Belle Arti di Brera, dove seguì i corsi di Adolfo Wildt fino al diploma. Per guadagnarsi da vivere realizzava opere decisamente commerciali e partecipava a mostre collettive.
Negli anni '30, seguì la sua vena personale realizzando opere fra il figurativo e l'astratto, elaborò il suo personale concetto spaziale considerando che fra l'uomo e l'arte correva una sinergia che andava oltre la tela nello spazio, un fatto concettuale e gestuale. Sempre più apprezzato dai più importanti critici, partecipò alla Triennale di Milano, alla Biennale di Venezia, alla Quadriennale di Roma; espose più volte alla Galleria del Milione, presentando tele in cui la superficie era interrotta da rilievi e rientranze, che chiamavano in gioco non solo le forme ed i colori, ma il mondo reale, lo spazio e la luce.
Ad Albissola, in Liguria, Fontana si dedicò alla ceramica, proseguendo in Francia alla Manifattura di Sèvres nella creazione di piccole sculture, che esponeva e vendeva con successo a Parigi.
I primi anni '40 lo videro ancora a Buenos Aires dove lavorò instancabilmente, partecipando e vincendo vari concorsi di scultura. Fu proprio qui che, in contatto con giovani artisti e intellettuali, elaborò le teorie di ricerca artistica che portarono alla pubblicazione del "Manifesto Blanco".
Rientrato a Milano nell'aprile del 1947, Fontana fondò il "Movimento spaziale" e, con altri artisti e intellettuali, pubblicò il "Primo Manifesto dello Spazialismo".
Due anni dopo espose alla Galleria del Naviglio "L'ambiente spaziale a luce nera" suscitando al tempo stesso grande entusiasmo e scalpore e poi spinto dalla sua origine di scultore, alla ricerca di una terza dimensione, realizzò i primi quadri forando le tele e dando il via al ciclo dei "buchi".
Negli anni '50 spingendosi avanti nella sperimentazione, oltre a forare le tele vi applicava colore, inchiostri, pastelli e frammenti di vetro. Nel 1957, in una serie di opere in carta telata, oltre ai buchi ed ai graffiti, inserì, appena accennati, i primi "tagli". A questo punto Lucio Fontana fu conosciuto ed apprezzato in tutto il mondo: partecipò a manifestazioni internazionali a ritmo sempre più intenso; grandi musei e gallerie acquistavano le sue opere.
Collaborò con l'architetto Carlo Scarpa nella progettazione e realizzazione della propria Sala Bianca alla Biennale di Venezia del 1966, dove, con le sue tele bianche segnate da un solo taglio verticale, vinse il primo premio per la pittura.
Dimostrando di poter interpretare l'arte in ogni forma, Fontana disegnò scene e costumi per il balletto "Ritratto di Don Chisciotte", in scena al Teatro la Scala, a Milano.
Dal 1967 iniziò il nuovo ciclo delle "Ellissi", lavori monocromi in legno laccato con buchi ed alcune sculture, in metallo laccato, su gambi. Le sue opere sono presenti nelle collezioni permanenti di più di cento musei di tutto il mondo.