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Piero Dorazio

Piero Dorazio, Nuance I
Piero Dorazio, Composizione
Piero Dorazio, Odeon I
Piero Dorazio, Senza titolo
Piero Dorazio, Senza titolo
Piero Dorazio, BU
Piero Dorazio, Calimet IV

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Piero Dorazio (Roma, 29 giugno 1927 – Perugia, 17 maggio 2005) è stato un pittore italiano, che ha contribuito dal 1945 all'affermazione dell'astrattismo in Italia.
Dopo gli studi di architettura, nel dopoguerra si indirizzò verso l’astrattismo e nel 1946, partecipò al Gruppo Arte Sociale di Perilli, Guerrini, ecc. fino alla stesura del suo manifesto nel 1947 e collaborò alle prime mostre di Forma. Andò a Parigi con Guerrini e grazie alla mediazione di Severini, entrò in contatto con l’avanguardia francese.
Nel ’50 insieme a Perilli e Guerrini aprì la galleria/libreria L’Age d’or per diffondere il verbo astratto. Nel 1952 partecipò alla sua prima Biennale di Venezia su invito di Prampolini. L’anno dopo andò in America dove frequentò De Kooning, Rotkho e Pollock e tenne anche una personale alla Wittenborn One-Wall Gallery di New York. Sempre in America, incontrò anche Hans Richter con il quale instaurò un’amicizia che durò tutta la vita e i cui film sui ritmi astratti influenzarono molto il suo stile, lontano dall’Informale e anche dall’Espressionismo gestuale. Dorazio, infatti, si affidò a un reticolo trasparente di strutture cromatiche sovrapposte che andavano a reinventare lo spazio e la superficie, una tessitura composta di linee in orizzontale, verticale e diagonale.
Dalla fine degli anni ‘40 fu presente e attivo in diverse città quali Parigi, Praga, Harvard e Berlino, fino al decennio 1960-1970 in cui diresse il dipartimento delle Belle Arti dell’Università di Pennsylvania, soggiorno inframmezzato da parentesi in Italia e altrove. Tenne varie mostre personali e nel ’60 fu alla Biennale di Venezia dove presentò tele monocrome ricoperte da fitte trame lineari che lo avvicinavano al minimalismo americano; nel 1966 e nel 1988, a Londra, a New York, in Svizzera e Germania.
Nel 1966, espose alla Galerie Im Erker, a Saint Gallen, dove instaurò con Giuseppe Ungaretti un fiorente sodalizio artistico: per l’occasione, infatti, il poeta scrisse il testo del catalogo e l’anno successivo Dorazio realizzò una serie di grafiche per accompagnare la raccolta “La luce” del poeta.
Nel 1970 curò la retrospettiva di Rothko alla Biennale di Venezia. Quattro anni dopo si stabilì a Todi dove lavorò e insegnò nella Scuola Atelier per la Ceramica moderna e nel proprio studio.
Nei primi anni ‘80 partecipò a una grande mostra presso il Musée d’Art Moderne de la Ville de Paris poi nei principali musei americani e infine alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma. Nel 1985 e nel 1986 espose a Tokyo e a Osaka. Fra il 1993 e il 1996 sviluppò il progetto sull’esecuzione di cinquanta mosaici di artisti internazionali nella metropolitana di Roma.
Infine nel 2004 la Pinacoteca di Locarno gli dedicò un’ampia retrospettiva. Sue opere sono esposte in importanti collezioni pubbliche e private, tra cui la Tate Gallery di Londra, la Galleria d’Arte Moderna di Torino e il Fine Arts Museum di San Francisco in California.